martedì 30 settembre 2008

30 Settembre 1995 e poi...

Siamo diversi io e te, così diversi, ma così complementari.
Siamo acqua e fuoco, ragione e istinto, tenacia e coraggio...
con il tempo abbiamo smussato gli angoli e trovato gli incastri giusti.
Ed io non avrei potuto desiderare di più...
ora, come tredici anni fa, siamo pronti per una nuova avventura, come sempre ognuno di noi due farà un pò a modo suo, ma sapremo fare tesoro dell'apporto di ciascuno e sono certa ci stringeremo forte al traguardo.




...A te che sei, semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei
A te che sei il mio grande amore, ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore
A te ...... a noi!!!

sabato 6 settembre 2008

MAMMA AFRICA di Melissa Fay Greene


Un giorno arrivarono due fratellini, tenuti per mano da una donna che si presentò come loro zia. "Potete prenderli, Waizero? Mia sorella è morta". "Non c'è nessuno che possa prendersi cura di loro? Guardate questo posto sono sopraffatta." "No, signora." rispose la donna, abbassando gli occhi. I bambini guardarono la zia sbigottiti...

Il più piccolo dei due fratelli, Teshome, cominciò a piangere. "Hanno fame" bisbigliò la donna. "Oh, per amor di Dio" si arrese Haregewoin. "Andate, è proprio ora di pranzo". A testa bassa, con passo pesante, i bambini si allontanarono dalla zia, trascinando i piedi nella polvere. "Non volete salutare la zia?" chiese Haregewoin. "No!" gridò il più grande, Tesfaye, con voce strozzata. Non si voltò neppure indietro. "Si!"disse il più piccolo, Teshome, e corse a nascondere il viso nella gonna della zia. Cominciò a singhiozzare. "Vedrai ancora la zia" lo consolò dolcemente Haregewoin, sperando di strappare alla zia una consolante promessa. Tuttavia, sebbene la donna tenesse la testa bassa, le sue dita erano impegnate alacremente a cercare di staccare le dita del bambino dalla sua gonna.

I fratelli rimasero inconsolabili per lungo tempo. Teshome rimase accanto al cancello per molte settimane, sperando che la zia ritornasse. Ogni volta che si sentiva bussare alla porta, un sorriso tremulo gli illuminava il volto; ben presto si spegneva. Tesfaye aveva sempre un'espressione cupa e arrabbiata, non si era fatto amici...scansò i tentativi materni di Haregewoin di avvicinarlo. Si curava solo di Teshome...non dava motivo di lamentela a nessuno; non si comportava male, ma era chiuso in se stesso da scomparire. Teshome riuscì a fare amicizia facilmente, ma il suo gelido fratello rimaneva di guardia.

Haregewoin non aveva più tempo per questo genere di cose. Se Tesfaye fosse stato il suo primo bambino...se fosse stato uno fra dieci bambini...Purtroppo aveva quaranta o cinquanta bambini, e non aveva tempo. Non poteva che prendere nota nella sua mente che si trattava di un caso difficile e di riferirlo all'AAI o all'AFAA, se una delle due agenzie avesse deciso di fare un tentativo con i fratellini.

E l'AAI lo fece, trovò loro una famiglia. Sarebbero passati diciotto mesi prima che il cupo Tesfaye rivelasse la verità alla sua madre adottiva in Oregon, prima che le rivelasse il segreto che gli era stato imposto di non rivelare mai: la donna che aveva lasciato i fratellini a casa di Haregewoin non era la loro zia. Era la madre.

Il padre era morto, raccontò un giorno Tesfaye alla sua nuova mamma dal sedile posteriore della station wagon di famiglia. Amaye (mamma) si era risposata; ma il nuovo marito, che prima di sposarla aveva finto di amare Tesfaye e Teshome, non li amava affatto. Aveva iniziato a picchiarli e non voleva dividere il suo cibo con loro; così la moglie aveva rinunciato a loro. "Ha scelto il suo nuovo marito invece di me e Teshome. Non la perdonerò mai."

Aveva pianto disperatamente nel raccontare la storia alla sua nuova madre, temendo che anche lei li abbandonasse. Lei rassicurò Tesfaye che aveva fatto bene a raccontarle tutto, che lui non aveva nessuna colpa e che lei non lo avrebbe mai lasciato.

Forse, pensò, tra quindici anni, quando capirà le privazioni economiche, la sottomissione delle donne agli uomini nel suo Paese, la disperazione derivante dalla povertà, il suo cuore si addolcirà nei confronti della madre. Forse in quel momento andrà a cercarla, e la perdonerà se sarà ancora in vita.

mercoledì 3 settembre 2008

Al mio cioccolatino


Piccolo mio, ti scrivo qualche riga perchè un giorno la tua vita sarà molto diversa da quella che hai vissuto fin'ora, ma tu ora, non puoi ancora saperlo.

Io e il tuo papà ci ritroviamo spesso ad immaginarti con noi in mille situazioni diverse, ti stiamo piano piano facendo posto nella nostra vita e ci poniamo tante domande:

- quando andiamo da Nando, la trattoria in cui mangiamo da tanti anni, ci chiediamo quale sarà il tuo cibo preferito e ridiamo pensando al fatto che non divideremo più ogni piatto scelto, in due, ma in tre e il povero Nando diventerà ancora più matto.

E allora vorrei dirti che... potrai mangiare quello che vuoi, perchè non esiste solo polenta e verdura e non sarai costretto a fare le palline con la polenta pur di mandarla giù, e potrai mangiare pane e nutella, se vorrai, perchè i bimbi qui dove viviamo noi, non hanno solo the e biscotti per colazione e merenda. E potrai bere una Cocacola ogni tanto, e non sarà gialla, come vi fanno credere laggiù. E potrai far felice la tua bisnonna F. divorando i suoi ciambelloni e le sue fettuccine. E la sera scenderai con noi nella gelateria sotto casa e probabilmente oltre al gelato ci chiederai la monetina per il distributore di mostriciattoli, e tuo padre già dice che ne vorrà una anche lui.

- quando siamo al lago, dove ogni estate lavoriamo, ci chiediamo se ti piacerà trascorrere la giornata lì. Perchè sai amore mio, lo spazio per giocare non è solo un recinto di terra battuta, delimitato da siepi oltre il quale ora non puoi andare, ma esistono posti meravigliosi fatti di prati verdi su cui correre a perdifiato, colline da scalare, boschi da esplorare, montagne innevate da ammirare. E poi c'è il lago di Martignano che da tanti anni fa parte della nostra vita e sono certa diventerà il tuo giardino, tra giochi con la sabbia, bagni e tuffi nell'acqua, escursioni nel bosco, passeggiate a cavallo.

E allora vorrei dirti che... sarai libero di scegliere cosa vuoi fare, lì ci sono tante persone che ti aspettano per insegnarti tante cose e dedicarti in pò del loro tempo.

Lo zio M. ti prenderà un pò in giro quando farà finta di sbagliare il tuo nome, ma tu non farci caso, e non fare caso nemmeno a zia A., lei ti chiederà in continuazione se vuoi mangiare o bere qualcosa, anche se starai proprio in quel momento mangiando e bevendo.

Th. e Mi. ti insegneranno a suonare i jambe, ma se aspettiamo ancora prima di incontrarci, probabilmente sarai tu ad insegnare qualcosa a loro.

- quando siamo in giro per centri commerciali ci chiediamo se ti piacerà più la bicicletta o il monopattino, (lo skateboard no, tuo padre ci si è quasi rotto un braccio) o ancora il pallone da basket o quello da calcio...perchè amore mio, i giochi per i bimbi non sono solo uno scivolo e un'altalena e un pallone fatto di stracci o carta.

E allora vorrei dirti che... ne avrai tanti di giocattoli, probabilmente avrai la bicicletta con cui nonno G. ti porterà a fare grandi passeggiate e avrai il monopattino per sbucciarti il ginocchio nel giardino di nonna T. così che lei potrà curarti la ferita e coccolarti un po'. E avrai il sacco, i guantoni e i parastinchi con cui zio P. ti insegnerà la thaiboxe o la kickboxe, non ricordo mai quale sia esattamente, ma sicuro sarai tu ad insegnarmi le differenze e probabilmente avrai anche il pallone da basket con la rete piantata sul muro e sono certa che sarà lo zio E. , che è grande e forte, ad alzarti su su in alto per fare canestro. E avrai una scavatrice di quelle giganti con cui farai impazzire nonna C. smuovendo la terra del suo meraviglioso giardino e non mancherà certo un bel gioco da computer con cui "impallare" il computer di zio S.

- la sera in casa quando guardiamo la tv, io e il tuo papa ci diciamo che il divano non basterà per noi tre e la piccola Chicca e non potremo vedere più solo film di guerra e combattimenti come piacciono al tuo papà o storie mielose come piacciono alla tua mamma. Perchè in tv amore mio, non ci sono solo quei dieci cartoni animati triti e ritriti ,consumati dalle innumerevoli volte in cui li hai visti e che ormai saprai a memoria nella tua lingua.

E allora vorrei dirti che... potrai vedere la tv, con moderazione, potrai scegliere tra milioni di cassette in videoteca, un bel film animato o guardare un bel documentario sugli animali o ancora andare al cinema e vedere su uno schermo gigante che ti lascerà senza fiato una bella storia di amicizia, mentre mangi popcorn.

E quando è il momento di andare al letto, non dovrai lavarti con la brocca nel secchio, perchè qui l'acqua ce ne è in quantità, e senza sprecarne, potrai fare una doccia calda con bagnoschiuma profumato alla pesca o alla menta. E la tua mamma ti passerà la crema idratante sulla pelle e tu la metterai a me sulla schiena. E non dovrai dividere più il tuo letto con altri due o tre bambini come sei costretto a fare ora, avrai un lettino tutto per te, in una bella cameretta tutta tua e la sera ti leggeremo una storia per farti addormentare.

E se nei tuoi sogni, torneranno i ricordi di quello che stai vivendo ora, che ancora non ci conosciamo, non spaventarti, noi saremo nella stanza accanto pronti a lenire ogni tua sofferenza, a chiarire ogni tuo dubbio e a darti tanto tanto amore.